Alda Merini - Medusa

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Alda Merini

Letteratura Poesia > Archivio Letteratura

Rubrica a cura di  Franco Pulzone.

 

ALDA MERINI

Nata a Milano il 21 marzo 1931 e morta a Milano il 1° novembe 2009

"Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera"

Nasce da madre bella, pratica, determinata, molto semplice, ma negata per la cultura. Il padre impiegato, valente scrittore ma senza mai aver pubblicato, le regala un dizionario all'età di cinque anni, ma poi la obbliga a frequentare una scuola professionale di avviamento al lavoro per signorine. Alda da govanissima entrò in convento a Vercelli, facendo ammalare tutti i componenti della famiglia perchè la credevano capace di essere una buona madre. In effetti la vita di Alda fu esattamente il contrario di quanto fosse la sua volontà e così andò persa tutta la sua spiritualità. Durante la guerra fuggirono da Milano, diventata ormai un rogo, per rifugiarsi a Vercelli. Dopo la guerra, poveri, senza casa approdarono sul Naviglio dove trovarono casa. E fu nel periodo dell'età dello svilupppo che Alda si ammalò. Per dimagrire usò il mezzo di "non mangiare". Per circa tre anni fu cieca . Fino alla diagnosi di cecità isterica. Alla quale seguì il suo primo ricovero a Villa Turro a Milano. A quindici anni iniziò a scrivere poesie. Le lesse Spagnoletti e gli piacquero tanto che ne pubblicò due .

Eccone una

"IL GOBBO

Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno delle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
...e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una strana profezia.
E perchè vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.

22 dicembre 1948"

Per concludere perchè dell'Alda e della sua vita tutto ben sappiamo,  voglio riportare uno scritto a lei dedicato di Giovanni Raboni.

" Si, la poesia della Marini è tanta, oltre che vera. C'è nel suo muoversi verso di noi una velocità, un piglio di fluidità e quasi di irruenza, come se davvero (una voce?) sgorgasse  da qualcuno o da qualche luogo: generosamente, inarrestabilmente. Credo che a questo proposito si possa, anzi si debba parlare, secondo l'uso di un 'dono', di un talento espressivo clamorosamente 'naturale', addirittura di una forza della natura; tutta la prima parte della storia della Marini autorizza questa immagine un po' di maniera ma, penso, sostanzialemnte esatta. Ma da un certo punto in poi, ecco accompagnarsi alla fluidità e alla larghezza del dono, alla spontanea felicità e facilità della sorgente, un oscuro e faticoso dolore, un'ombra, un alone di stentatezza e di pena, come il premere da dentro di un ostacolo, di un'insidia, sogno o minaccia di un gesto che si blocca, di un fiato che s'inceppa e si fa greve, occulto saettare, nella completezza pulita, di una frattura orribile, di una sconnessura che stride e sgomenta "
Quando oramai sola, povera un giorno Piero Manni di ritorno dalla Puglia, a seguito della richiesta di cosa desiderasse, lei gli rispose: un raggio di luce. Manni le portò una melagrana. E lei scrisse, ringraziandolo


"Il MELOGRANO
Sarà rotondo come il mio pensiero forse
però è colorato. Ci giocherò
morendo e annaspando
col ventre che non ho
perchè è una tentazione
di morder il frutto della colpa
ma non avendo colpa
non tocco il melograno

16 ottobre 2004"
Alla domanda: "Qual è per te Alda il rapporto tra poesia e vita, tra la scrittura e la vita."
Rispose: "La vita è poesia"
Ecco ora concludo. Con una breve poesia di Alda Merini che sento particolarmente mia,
perchè la dedico a mio marito Beppe

"Nuvole di pianto
sono le mie parole
un brivido di canto
il silenzio del tuo respiro"


Silvana Puschietta
17 Marzo 2021


 

Silvana Puschietta è nata a Sanremo.

Ha vissuto in Valle d'Aosta e poi a Torino diplomandosi qui al Liceo Linguistico. Da anni vive a Milano, dove ha lavorato nel campo del Marketing Industriale presso Aziende Multinazionali.Le sue passioni: lettura, musica jazz, arte contemporanea. grande lettrice da sempre.Nel tempo ha scoperto d'avere una buona potenzialità narrativa e poetica, scrivendo e pubblicando ha raccolto consensi di critica e di pubblico.
Silvana Puschietta ha una capacità introspettiva notevole, una innata predisposizione all'osservazione del mondo circostante ed ai comportamenti dei suoi personaggi.I suoi temi prediletti si sviluppano nell'ambito delle relazioni di coppia, tra emozioni e sentimenti, l'amore nelle sue più variegate espressioni.
Le sue intuizioni scavano nel profondo dell'animo, ciascuno trova nelle sue opere un frammento della propria esistenza, un pezzetto di quella solitudine che alterna momenti di gioia a profonda tristezza.
Il suo lavoro letterario si è sviluppato su più fronti, ha pubblicato poesie e racconti, ha partecipato a manifestazioni culturali, ha attivamente contribuito allo sviluppo della cultura letteraria in questi anni.


 
 
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