Shakespeare diventa streaming - Medusa

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Shakespeare diventa streaming

Letteratura Poesia
 
 
 
 

Shakespeare diventa streaming:l’esperienza di casa Shakespeare di Verona
di Andrea de Manincor


"Medusa" ci permette oggi di gettare lo sguardo al di là del ponte, in questo caso il ponte che unisce le due sponde del consueto e dell’inconsueto. Potremmo dire che sia stata unicamente la pandemia a farci incontrare nuove forme dell’inconsueto, a determinarci alla scoperta del "digitale creativo"; in realtà siamo convinti che il pensiero giri, non si fermi, sia come il pazzo pensiero dell’Enrico Quarto pirandelliano, e  che sia "volubile, volubile" … poi, che in realtà si costruisca senza logica, è tutto da dimostrare, ma che ci fosse la necessità di scardinare da tempo il sistema, di mettere in crisi lo stallo, redditizio per alcuni, sprofondante per altri, della "consuetudine" circuitale del professionismo del teatro in Itaia, era un … pensiero, appunto, che girava da tempo e che la pandemia ha semplicemente accelerato nell’esecuzione e concretizzazione.
Ecco dunque Casa Shakespeare, ente professionale di produzione teatrale di Verona,  che, fin dal mese di marzo dello scorso anno, inizio dell’emergenza sanitaria, ha inaugurato in rete un modo nuovo, diverso, di porsi in relazione col pubblico attraverso i propri canali social e utilizzando le piattaforme digitali, dapprima Streamyard e successivamente, e definitivamente, Zoom, che ha trovato particolarmente adatta alle esigenze di una nuova forma di messinscena, chiamata Streaming Drama.  "Streaming Drama" è una nuova - o vuole essere una nuova - forma di fruizione di spettacolo dal vivo. È teatro? È un’altra "cosa"? Non vorremmo rinverdire antiche, annose discussioni attorno al nome o alla forma e sostanza da conferire ad una maniera diversa di intendere la fruizione dello spettacolo, quasi si trattasse della sostituzione di un genere ad un altro – o  quasi si inciampasse nella crisi che investì in maniera straordinaria, fra il 1989 e il 1990, il Pci di Achille Occhetto, all’epoca del cambio di passo e segno politico nel processo di trasformazione dal Partito Comunista al Partito Democratico della Sinistra … ironizzando sul fatto che tale trasformazione non si è mai compiuta interamente. Tuttavia, dopo alcuni assalti ricevuti nel corso dei mesi, per aver affrontato un tentativo, questo sì, di rivoluzione copernicana del senso proprio del "far teatro", assalti compiuti nell’ostinata e giustificabile difesa della singolarità del teatro, come quel codice di comunicazione che prevede la fruizione di un’emozione in presenza di un pubblico, Casa Shakespeare ha tentato di formalizzare, sintetizzare, cristallizzare il senso dell’operazione Streaming Drama. Con un esercizio di poche parole si potrebbero dunque elencare gli elementi fondamentali, gli ingredienti essenziali dello Streaming Drama: gli attori, uno spazio, una tecnica di ripresa, la presenza del pubblico che assiste in modalità "live".
Bene. Ma nello specifico? Così, per riassumere la cosa per punti, lo Streaming Drama prevede che:
l’attore diventi interprete e anche operatore con un meccanismo di ripresa, sfruttando lo smartphone o un altro device adatto per la ripresa (o autoripresa) in movimento
si utilizzi la tecnica di recitazione più antica del mondo occidentale (ossia la rappresentazione di uno o più personaggi all’interno di una storia) attraverso una ricerca espressiva che metta al primo posto la parte espressiva del "pensiero" e di tutto quello che "passa" sul viso, negli occhi, dell’attore
Ci si arrivi attraverso una piattaforma digitale (Zoom o altro) attraverso un link di accreditamento
Si utilizzino tutte le potenzialità messa a disposizione da questa o queste piattaforme, per una ripresa che inquadri talora più soggetti (attori) coinvolti, anche in un meccanismo di finestre che si aprono e nelle quali possiamo scrutare volti o reazioni di quello specifico personaggio
Il pubblico partecipi "live", perché la rappresentazione di uno Streaming Drama è sempre dal vivo, in diretta e commentabile.

Al termine di una rappresentazione in Streaming Drama, gli attori si inchinano e attendono commenti e pensieri del pubblico che si è accreditato attraverso il link fornito; il pubblico "si fa vedere", parla con gli attori, interagisce. Il pubblico talora percepisce di essere stato "sul palcoscenico", con gli attori stessi quasi, vivendo con loro le emozioni di ciò che, da sempre, da un paio di millenni almeno – ponendo la nascita del teatro occidentale oltre 2500 anni fa – è la più alta, sublimata forma di finzione, di gioco di simulazione, talmente finto da sembrare vero. Casa Shakespeare si trova a Verona, dicevamo, in Vicolo Satiro 8, in pieno centro cittadino, ha sede presso il Teatro Satiro Off; si occupa principalmente di riscritture scespiriane, a partire da rappresentazioni parzialmente in lingua originale, ma negli ultimi anni ha agito in direzione di una originalità della riscrittura, offrendo un’opportunità di nuova drammaturgia scespiriana. La rassegna in modalità "streaming drama" è partita alla fine del mese di Gennaio con alcuni titoli squisitamente scespiriani: The Merchant of Venice, Romeo and Juliet, Midsummer ossia il Sogno del Teatro. A maggio, in occasione delle celebrazioni dantesche di questo 2021, proporrà "Dante Connection", una riscrittura per frammenti e sezioni originali di drammaturgia attorno alla Commedia dantesca. Così anche Dante sarà finalmente "streaming".
Per informazioni è possibile collegarsi al sito www.casashakespeare.it


Andrea de Manincor
Diploma di Liceo Classico a.s. 1987/88. Ha studiato recitazione sotto la guida di Natale Brogi, presso il CEA (Centro Educazione Artistica) di Verona dal 1980 al 1988; mimo con Roberto Castilla nel 1987. Ha approfondito la tecnica mimesica di Orazio Costa, sotto la direzione di Andrea Camilleri e di Giuseppe Bevilacqua, presso la Scuola Europea d’Arte dell’Attore di San Minato, nel 1995, e ha avuto – come ulteriori maestri – Fiorenza Brogi e Bob Marchese. Ha approfondito la tecnica narrativa con Laura Curino, del Teatro Settimo di Torino, e dal 1997 ha lavorato sulla Commedia dell’Arte con Claudio Di Palma (Teatro Segreto di Salerno). Nel corso del ‘99 ha approfondito il metodo Decroux con il maestro Michele Monetta e ha lavorato sulla verità del testo shakespeariano con Tonino Accolla a Benevento. Ha approfondito l’improvvisazione teatrale con Bruno Cortini e Fiamma Negri, della LIIT (Lega Italiana di Improvvisazione Teatrale). Ha debuttato giovanissimo, nel 1980, come mimo nel “Bastiano e Bastiana” di Mozart, al Teatro Filarmonico di Verona, con la regia di Renzo Giacchieri.

 
 
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